Chi non conosce il Mito della Caverna di Platone? Quasi tutti ne hanno sentito parlare almeno una volta.
Ebbene va riscoperto una volta di più data la sua rilevanza rispetto al momento assurdo che ci ritroviamo a vivere in questo avvio di terzo decennio del XXI Secolo.
Il Mito è raccontato dal grande Filosofo Ateniese all’interno del VII Libro della Repubblica, uno dei Dialoghi più importanti dei 34 che egli ci ha lasciato.
In breve, trattasi di questo: alcuni prigionieri si trovano in una Caverna semibuia incatenati con le spalle al muro. Le catene bloccano loro non solo gli arti, ma anche il collo per cui i poveretti possono guardare in una sola direzione, cioè alla parete di fronte. Su quest’ultima essi vedono muoversi delle immagini, immagini che loro pensano siano la sola e unica “realtà”, mentre in verità sono solo ombre proiettate sulla parete grazie al fuoco che sta dalla parte opposta e al passaggio di persone al di là del muro le quali tengono in mano delle aste sulla cima delle quali si trovano delle sagome stilizzate che rappresentano anfore, animali, oggetti vari.
A un certo punto avviene un miracolo: uno di loro viene liberato e dopo l’iniziale titubanza questi si accorge ben presto di come stanno effettivamente le cose. Tutto ciò che aveva creduto “vero” fino a pochi istanti prima non era altro che una illusione.
Guardando verso il fondo della Caverna, oltre il fuoco, il prigioniero liberato si rende conto che c’è una Luce ancora più grande del fuoco: si tratta della Luce proveniente dall’uscita verso il Mondo esterno.
La curiosità lo spinge ad osare. E una volta giunto all’esterno, egli deve dedicare del tempo per adattare la vista a tutta quella Luce. Dopo aver passato una notte a rimirare i riflessi degli alberi sulle acque di un lago, all’alba del giorno successivo egli finalmente riesce ad abituarsi alla Luce del giorno e capire l’importanza del Sole per la Vita della Natura e la Bellezza del Mondo.
Entusiasta per la scoperta avverte il desiderio di condividere questa gioia con i suoi compagni di sventura per cui decide di ridiscendere nella Caverna e raccontare la sua esperienza. All’inizio trova difficoltà ad adattarsi all’oscurità. Il racconto, però, non ha successo: all’inizio viene deriso, poi scambiato per pazzo e infine rischia pure di essere assassinato.
Ebbene, come si fa a non vedere la profonda analogia con la situazione attuale?
La parete della Caverna su cui vengono proiettate le immagini è la TV. Le persone che tengono le sagome sulle aste sono i giornalisti prezzolati del mainstream, schiavi anch’essi, ma in posizione di apparente vantaggio. La Liberazione deriva dallo Spirito di Ricerca, dalla pratica del Dubbio, dalla Sete di Sapere del Filosofo, cioè di colui che non si accontenta della narrazione ufficiale.
La successione sempre più entusiasmante delle scoperte equivale al premio che ogni indagine seria e rigorosa comporta. L’ostinata Ricerca della Verità è tipica di chi ritiene che la Vita abbia senso sole se viene dedicata alla Ricerca stessa, una Ricerca senza una fine, ma comunque indispensabile. Il Sole rappresenta la Verità, qualcosa che non si riesce a guardare direttamente, ma che si può apprezzare per i suoi meravigliosi effetti. L’entusiasmo rappresenta la gioia che prova il Filosofo di fronte ad ogni scoperta, mentre la ridiscesa nella Caverna il desiderio di Condivisione del Sapere a cui Egli non può negare il suo assenso. La derisione, l’accusa di follia e il tentativo di omicidio rappresentano i tre passaggi-chiave a cui ogni “illuminato” di qualsiasi epoca viene prima o poi sottoposto a causa del suo Sapere e del suo desiderio di Condivisione. Il Potere costituito combatte strenuamente i Filosofi, i Ricercatori e i Divulgatori di Conoscenze approfondite. Esso infatti crea la TV e i palinsesti densi di programmi futili e di illusioni a cui la massa ignorante crede ciecamente, finendo così vittima della propria stessa stupida ignoranza.
Lo stesso è accaduto di recente: il mainstream si è dotato di immagini e narrazioni illusorie e la grande massa ha abboccato stupidamente. Il Potere costituito, il grande burattinaio, ha facilmente comprato i “caporali” della Politica e della TV e attuato il proprio piano di distruzione dei diritti inalienabili dell’Uomo. Le grandi masse hanno creduto a tutto e hanno chinato il capo e la schiena. Pochissimi individui dotati di Sapienza e Coraggio si sono subito liberati delle catene di quella narrazione, ricercando e trovando spazi di Verità da condividere a rischio della propria vita.
Io, per esempio, non ho nessuna paura. Proprio come dice Platone, preferisco perdere la vita che la libertà. Di certo, se ho vissuto tutta la vita ricercando il Sapere continuerò a farlo fino all’ultimo dei miei giorni. E non mi farò mai abbindolare dagli eristi di oggigiorno perché so chi sono e come usano il Linguaggio per raggiungere i loro vili scopi.
(Daniele Bondi)