
Un efferato delitto sconvolge il Ducato di Modena nella primavera del 1791. Il letterato Girolamo Tiraboschi si ritrova innanzi alla vittima morente, la quale, su uno spartito di J.S. Bach, gli ha lasciato un messaggio da decrittare. Ma quando l’erudito riesce nel suo intento, scopre che sulla stessa partitura sono riportati altri, e più misteriosi, messaggi. Così, mentre Tiraboschi cerca di dare un nome e un volto all’assassino, si dipana sotto i suoi occhi un intreccio che assume via via dimensioni continentali. Siamo infatti nell’anno in cui i reali di Francia, ormai ostaggio dell’Assemblea Nazionale, cercano di fuggire da Parigi, guadagnare truppe, organizzare la controrivoluzione e risalire sul trono come ai tempi dell’ancien régime. Questo tentativo vede protagoniste le zie di Luigi XVI, le quali riescono a uscire dai confini francesi e a penetrare nel Ducato di Modena, dove, insieme ad altri conservatori reazionari, cercano di convincere il regnante, Ercole III D’Este e, per suo tramite, l’imperatore asburgico, Leopoldo II, ad inviare reggimenti a sostegno del nipote. Ma i territori estensi, sono anche il palcoscenico della grande rivincita di Cagliostro che, liberatosi miracolosamente dalle grinfie dell’Inquisizione, vi accede per ricercare la Pietra Filosofale e per portare a termine l’oscura missione della sua vita. Una missione che si interseca con i destini di Luigi XVI e Maria Antonietta, con le trame controrivoluzionarie e col tentativo, di Tiraboschi, di decrittare tutti i messaggi per risolvere l’enigma del pentagramma.